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Perché assumere integratori per la fertilità maschile?

fertilità maschile: giovane donna che abbraccia il suo fidanzato con in mano un test di gravidanza

L’utilizzo di integratori alimentari può rappresentare un valido strumento per migliorare la qualità degli spermatozoi e di conseguenza la fertilità maschile. I principi attivi contenuti nei migliori integratori per uomo sono quelli che, sulla base di forti evidenze scientifiche, hanno dimostrato avere effetti benefici sulla salute del sistema riproduttivo maschile, implementando meccanismi già normalmente presenti nell’organismo.

Semeben: scatola di integratori

Lo stress ossidativo danneggia spermatozoi e DNA

Il principale meccanismo di azione che un buon integratore deve ottimizzare è quello antiossidante, un meccanismo capace cioè di neutralizzare, nel liquido seminale, alcuni agenti chimici definiti specie reattive dell’ossigeno, o ROS. È stato dimostrato che combattere lo stress ossidativo è un metodo eccellente per migliorare la fertilità.

Gli spermatozoi sono cellule estremamente sensibili all’attività dei ROS a causa del loro alto contenuto di acidi grassi polinsaturi, della carenza di enzimi intracellulari antiossidanti di protezione e della limitata capacità di riparazione del DNA. L’azione delle specie reattive dell’ossigeno danneggia l’integrità di membrana degli spermatozoi e del DNA contenuto nel nucleo.

Esse riducono inoltre la motilità degli spermatozoi. La conseguenza di tali danni si manifesta in una riduzione complessiva della competenza dei gameti maschili di raggiungere l’ovocita e di fertilizzarlo.

Molecole con capacità antiossidanti

Molte molecole hanno dimostrato efficaci proprietà antiossidanti nel liquido seminale. Tra gli agenti più importanti nel garantire effetti antiossidanti ci sono l’acido ascorbico, o vitamina C, ed il tocoferolo conosciuto più comunemente come vitamina E.

Coenzima q10: importante antiossidante naturale

Il coenzima Q10 è, assieme al glutatione, un ulteriore importantissimo antiossidante naturale e la sua presenza contribuisce a migliorare la quantità, la motilità e la morfologia degli spermatozoi, contrastando l’aging cellulare.

Astaxantina: limita i danni dello stress ossidativo

Recentemente è stato osservato l’importante effetto antiossidante di una ulteriore molecola che prende il nome di astaxantina, un carotenoide naturalmente presente nelle alghe, capace di limitare i danni correlati allo stress ossidativo, oltre che contrastare sintomi quali l’affaticamento, la sensazione di debolezza, l’irritabilità e l’ansia lieve.

Altri componenti presenti negli integratori alimentari per la fertilità maschile

Altre componenti presenti negli integratori alimentari hanno dimostrato di agire con meccanismi capaci di contribuire ad una regolare spermatogenesi.

Vitamina B12

La vitamina B12, presente principalmente negli alimenti di origine naturale, regola il metabolismo energetico ed interviene positivamente nel processo di divisione e moltiplicazione cellulare.

Selenio

Il selenio è un oligominerale capace di supportare molte reazioni biochimiche della cellula e ridurre lo stress ossidativo. Lo zinco è un minerale altrettanto fondamentale nei processi di duplicazione cellulare, oltre ad essere uno dei principali responsabili, assieme all’acido d-aspartico del mantenimento di normali valori di testosterone nel sangue.

Acetilcisteina, inositolo e carnitina intervengono sul metabolismo energetico dello spermatozoo

L’acetilcisteina, rende più fluido il liquido seminale, mentre altre molecole quali l’inositolo e la carnitina, intervengono positivamente sul metabolismo energetico dello spermatozoo, agendo direttamente sulla motilità della coda e quindi sulla sua capacità e velocità di moto rettilineo.

Inositolo e mio-inositolo

L’inositolo pare avere un ruolo anche nella capacità di condensazione della cromatina e di stabilizzazione del DNA degli spermatozoi. Il mio-inositolo viene naturalmente prodotto nel sistema riproduttivo maschile e concentrazioni ridotte sono state associate a infertilità maschile, mentre l’integrazione per almeno tre mesi pare aumentare la concentrazione e la motilità spermatica.

Arginina

L’arginina viene solitamente raccomandata agli uomini che desiderano ottenere una gravidanza con la propria partner, in quanto questa molecola determina un aumento della produzione di ossido nitrico, un potente mediatore della vasodilatazione, capace di incrementare la perfusione dei genitali maschili.

Acido docosaesaenoico, acido eicosapentaenoico e acido alfa linolenico

L’Acido docosaesaenoico (DHA), importante componente dei lipidi strutturali di membrana, assieme all’acido eicosapentaenoico (EPA) ed all’acido alfa linolenico (ALA) esercitano un ruolo antinfiammatori e sembrano direttamente correlati a una buona qualità del liquido seminale.

Fertilità maschile: per quanto tempo assumere integratori

Un uso corretto degli integratori per la fertilità maschile, insieme a una efficace miglioramento dello stile di vita del paziente, può incrementare sensibilmente la fertilità maschile.

Il periodo minimo consigliato per l’assunzione di integratori per la fertilità maschile è di almeno tre mesi.

Va tenuto sempre presente che, sebbene molto spesso l’impiego di integratori alimentari rappresenta un valido aiuto al miglioramento della fertilità maschile, difficilmente può costituire da solo la risposta terapeutica efficace ad alcune condizioni di infertilità maschile per la quale è invece più indicata una terapia farmacologica e/o chirurgica. Per valutare tali condizioni è necessaria una valutazione medica specialistica.

Semeben: scatola di integratori

Bibliografia:

dott.ssa Maria Longo


dott.ssa Maria Longo

dott.ssa Maria Longo

La dottoressa Maria Longo è laureata in Medicina e Chirurgia presso l’Università Vita-Salute San Raffaele con lode e menzione alla carriera accademica. Medico in formazione specialistica in Ginecologia ed Ostetricia presso l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia coltiva l’interesse per l’infertilità femminile e metodiche di procreazione medicalmente assistita (PMA), endocrinologia ginecologica, disordini mestruali, endoscopia isteroscopica e chirurgia mini-invasiva nell’ambito della patologia ginecologica.

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