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L’impiego degli antiossidanti naturali come terapia “anti-ageing”

sacchetto di carta con dentro verdura e legumi per una dieta anti-ageing

Sono stati a lungo studiati gli effetti di infiammazione e stress ossidativo sulla lunghezza dei telomeri nelle cellule mostrando evidenze sull’utilizzo di antiossidanti ed antiinfiammatori come agenti capaci di rallentare la velocità di accorciamento dei telomeri stessi.

I telomeri sono altamente sensibili allo stress ossidativo a causa dell’elevato contenuto di nucleotidi di guanina, anche se il meccanismo che ne sta alla base non è completamente noto.

Stress ossidativo e accorciamento dei telomeri

Lo stress ossidativo può danneggiare Nth1, una proteina responsabile della riparazione del danno ossidativo del DNA che porta alla perdita della lunghezza dei telomeri.

Lo stress ossidativo causa anche una diminuzione della capacità del DNA di riparare il danno ossidativo e ciò si traduce in un accorciamento dei telomeri durante l’invecchiamento.

Dieta e stress ossidativo

La carenza del pathway di riparazione dell’escissione nucleotidica rende le cellule più sensibili allo stress ossidativo causando un maggiore logoramento dei telomeri. Questo mostra la possibilità di attuare interventi terapeutici per ritardare l’invecchiamento cellulare e quindi ridurre l’incidenza delle malattie associate all’età attraverso l’utilizzo di agenti con proprietà antiossidanti ed antiinfiammatorie.

Tra questi vi sono anche alcuni componenti alimentari e c’è stata una ripresa di interesse nella controversa relazione tra dieta e lunghezza dei telomeri. Gli effetti della dieta sulla dinamica che sta alla base del raccorciamento dei telomeri è di importanza significativa sia per la salute che per la longevità. Alcuni componenti alimentari hanno ben note proprietà antiossidanti e anti-infiammatorie.

Cosa mangiare per diminuire lo stress ossidativo

L’ipotesi che componenti dietetici siano in grado di diminuire lo stress ossidativo e l’infiammazione influenzando la lunghezza telomerica, è nata dalla dimostrazione che diete ricche di frutta, verdura e cereali integrali correlano con una minore mortalità e con basse concentrazioni di biomarkers infiammatori.

Una varietà di sostanze fitochimiche, inclusi gli isoflavoni che si trovano in soia o legumi, hanno proprietà antiossidanti così come l’acido folico, e possono avere un ruolo importante nella metilazione e nella preservazione dell’integrità del DNA.

Una corretta alimentazione può influire sulla fertilità

Anche il consumo di cereali integrali e di altri alimenti a base vegetale migliora l’infiammazione. Agendo sull’invecchiamento cellulare tali sostanze potrebbero in parte influire positivamente anche sulla fertilità, alla luce della correlazione tra infertilità e invecchiamento ovocitario.

Infatti, l’identificazione di fattori di stile di vita modificabili, come la dieta, che influenzano la fertilità umana ha un importante significato clinico e di salute pubblica.

Bibliografia:

dott.ssa Maria Longo


dott.ssa Maria Longo

dott.ssa Maria Longo

La dottoressa Maria Longo è laureata in Medicina e Chirurgia presso l’Università Vita-Salute San Raffaele con lode e menzione alla carriera accademica. Medico in formazione specialistica in Ginecologia ed Ostetricia presso l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia coltiva l’interesse per l’infertilità femminile e metodiche di procreazione medicalmente assistita (PMA), endocrinologia ginecologica, disordini mestruali, endoscopia isteroscopica e chirurgia mini-invasiva nell’ambito della patologia ginecologica.

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