Perché in gravidanza e allattamento il fabbisogno alimentare si modifica

Durante la gravidanza si assiste ad un importante modifica di molti degli apparati materni ed in generale dell’intero organismo. Questo perché in gravidanza l’organismo mette in atto una serie di cambiamenti finalizzati al benessere e alla crescita fetale oltre che al preservare la salute della donna stessa.
Tra questi cambiamenti ve ne sono alcuni strettamente legati allo stato nutrizionale e all’aumento di peso in gravidanza. Tra i primi cambiamenti vi sono quelli relati alla composizione dei liquidi corporei e della massa plasmatica circolante.
Stato nutrizionale e all’aumento di peso in gravidanza
L’aumento della massa magra è prevalentemente rappresentato dalla componente fetale (42%), per la restante parte dall’utero (17%), dalla placenta (10%), dalla massa eritrocitaria (14%) e dal tessuto mammario (8%).
La deposizione di massa grassa è costituita per il 76% da tessuto sottocutaneo, che si accumula soprattutto nel secondo trimestre, con lo scopo di garantire una riserva energetica per l’ultima fase della gravidanza e durante l’allattamento. Altra modifica per cui il fabbisogno alimentare cambia in gravidanza, è quella legata al metabolismo di carboidrati, lipidi e proteine.
L’aumento del volume plasmatico, l’incremento dell’utilizzazione del glucosio (sia feto-placentare, sia materna, secondaria quest’ultima all’incremento della funzione beta-cellulare da parte del pancreas) e l’inadeguata gluconeogenesi epatica, comportano un aumento dell’increzione basale e reattiva all’insulina con conseguente riduzione della tolleranza glucidica, progressiva diminuzione della glicemia a digiuno e un lieve aumento della glicemia post-prandiale, rendendo la gravidanza, anche in condizioni fisiologiche, una condizione “diabetogena”.
Nutrizione in gravidanza e allattamento
A causa della ridotta circolazione entero-epatica che si verifica in gravidanza, i grassi vengono assorbiti più lentamente dall’intestino. L’incremento dei lipidi nella prima metà della gravidanza ha lo scopo di aumentare le riserve di grasso, che verranno utilizzate nella seconda metà e nel puerperio, sotto forma di acidi grassi utilizzati dalla madre.
Per quanto riguarda l’assetto proteico in gravidanza, la concentrazione di proteine seriche totali, in particolare dell’albumina, diminuisce in gravidanza, pur aumentando la sintesi epatica. La gravidanza comporta una condizione anabolica, con ridotta sintesi di urea per diminuita captazione epatica degli aminoacidi (AA) ematici.
Alla luce dei dati appena forniti, seguendo le raccomandazioni SIGO 2018 sulla nutrizione in gravidanza ed allattamento, è bene che all’inizio della gravidanza il medico valuti lo stato di nutrizionale della donna e il suo Body Mass Index (BMI), adeguando l’apporto energetico e nutrizionale durante la gravidanza in base al BMI pregravidico, informando la donna sul reale aumento del fabbisogno calorico in gravidanza.
Concentrazione di nutrienti nel latte materno
Anche durante l’allattamento è fondamentale mantenere il giusto apporto di nutrienti, in quanto secondo l’OMS l’allattamento esclusivo al seno per i primi sei mesi di vita del neonato è raccomandato e va dunque incoraggiato.
Dopo 10-15 giorni dal parto, la madre che allatta fornisce ogni giorno al neonato circa 500-600 g di latte che in seguito possono aumentare fino a 800-900 g.
Per produrre questa quantità di latte occorre una supplementazione calorica di circa 700 kcal/die.
La concentrazione dei nutrienti nel latte materno non appare significativamente dipendente dalle condizioni di malnutrizione o di eccesso nutrizionale nella madre, mentre studi recenti hanno dimostrato che la dieta materna influisce molto sul microbioma del latte materno in diversi modi, ad esempio alterando la composizione del latte, o indirettamente, privilegiando la proliferazione di particolari colonie batteriche nel tratto gastrointestinale materno, influenzando in questo modo il sistema immunitario e la salute del nascituro, anche in età adulta.
Allattamento al seno: linee guida italiane della SIGO
Il fabbisogno di macro e micronutrienti durante l’allattamento al seno è raccomandato dalle linee guida italiane della SIGO sulla nutrizione in gravidanza e in allattamento. Dalle raccomandazioni risulta necessaria un’aggiunta di 19 g di proteine mg/die nei primi 6 mesi e di 13 g di proteine/die nei mesi successivi di allattamento; nel caso in cui la puerpera non consumi pesce, dovrebbe assumere giornalmente 100- 200 mg di DHA; sono raccomandati introiti maggiori di vitamina C, tiamina, riboflavina, niacina, vitamina B6, folati, Vitamina B12; 1.000 mg di calcio e di 15mg di vitamina D come nelle donne non gravide; assunzione giornaliera di iodio pari a 290 mg/die; un’assunzione di zinco di 13 mg/die e di ferro di 11 mg/die.
Bibliografia:
dott.ssa Maria Giovanna Imbrogno
