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Qual è l’età massima per avere un figlio?

Qual è l'età massima per avere un figlio? Giovane mamma mentre abbraccia suo figlio

Età massima per avere un figlio? Una donna può avere figli dalla pubertà, 12 anni circa, quando inizia ad avere il ciclo mestruale fino alla menopausa, che si verifica intorno ai 50 anni di età.

Quindi, aspettare per mettere su famiglia è possibile e potrebbe anche avere dei vantaggi, ad esempio più tempo per risparmiare denaro, intraprendere una relazione stabile e consolidare la propria posizione lavorativa, a beneficio del figlio che nascerà.

È essenziale però ricordare che l’età è il fattore di influenza più rilevante per la fertilità e quindi per la probabilità di procreare. Gli esperti dicono che il momento ideale per rimanere incinta è tra i 20 ei 30 anni. Una fascia cui sono associati i migliori risultati sia per la futura madre che per il bambino, anche in merito ai rischi per le complicazioni della gravidanza.

Ma il progetto di un figlio è sempre legittimo, perché è un desiderio naturale, l’importante è avere consapevolezza e conoscere i fattori che possono incidere sul concepimento, per un percorso ottimale che favorisca le possibilità.

Quali sono gli anni più fertili di una donna?

Gli anni migliori per la riproduttività di una donna sono compresi tra la tarda adolescenza ed entro il terzo decennio di vita. In particolare il picco si ha tra i 20 e i 25 anni. Dai 25 ai 35 anni di età si assiste ad un calo dell’efficacia riproduttiva femminile, calo che diventa decisamente più rapido e marcato dai 36-37 anni di età.

La dotazione di ovuli in una donna è di circa 2 milioni. Ma il numero diminuisce gradualmente nel corso degli anni. All’età di 37 anni infatti, resteranno circa 25.000 uova. E all’età di 51 anni, solo un migliaio di ovuli che, sebbene sembrino ancora una buona quantità, occorre considerare che anche la qualità genetica degli stessi diminuisce.

Infatti un ovocita invecchiato può presentare alterazioni di struttura cellulare che non consentono un corretto appaiamento dei cromosomi per il gamete maschile e quello femminile al momento della fecondazione. Pertanto, vi è una forte correlazione tra l’invecchiamento e l’aumento dell’infertilità.

Si può rimanere incinta a qualunque età?

È importante essere consapevoli che il primo nemico della fertilità è proprio il tempo. E, come detto, questo sia in correlazione con l’invecchiamento degli ovociti, sia per le patologie connesse all’apparato riproduttivo, come l’endometriosi, la malattia delle tube o delle ovaie.

Anche le complicazioni legate alla gravidanza a partire dall’età di 35 anni, diventano più comuni, e riguardano ad esempio, il diabete gestazionale, l’alta pressione sanguigna, la preeclampsia, la placenta previa, la nascita prematura, anomalie cromosomiche.

Avere un figlio: a quale età una donna può rimanere incinta?

Detto che la possibilità di rimanere incinta diminuisce con l’avanzare dell’età, alcuni studi riportano che, dopo tre mesi di tentativi, la probabilità di concepimento durante ogni ciclo mestruale sono del:

  • 18% a 25 anni
  • 16% a 30 anni
  • 12% a 35 anni
  • 7% a 40 anni

Come aumentare la fertilità femminile?

La fertilità umana è molto fragile e risente del fisiologico invecchiamento cellulare, processo che può essere accelerato da abitudini alimentari e stili di vita scorretti.

Per questo è importante arrivare al momento in cui si ricerca una gravidanza nelle migliori condizioni di salute possibile.

È sicuramente vantaggioso raggiungere un peso bilanciato, con un indice di massa corporea ideale compreso tra 19 e 24. Essere sovrappeso o sottopeso infatti può influire sulla capacità di ovulare.

Attenzione anche all’alimentazione

È bene privilegiare una dieta ricca di frutta, verdura e cereali integrali. Quanto alle carni, l’assunzione di proteine animali ha ricevuto attenzione soprattutto a causa del loro potenziale di contenere alti livelli di contaminanti ambientali che potrebbero influire negativamente sulla salute riproduttiva. Le carni rosse inoltre contengono anche alti livelli di grassi saturi.

Allo stesso modo il pesce, che è una buona fonte di acidi grassi Omega 3 a catena lunga, può essere anche una via di esposizione a diossine e mercurio. I prodotti a base di soia sono in genere un’alternativa sana alle proteine animali in termini di benefici cardiovascolari e metabolici.

Tra i nutrienti più promettenti nel contesto degli effetti benefici sulla fertilità potrebbero esserci sicuramente i folati e le vitamine del complesso B. Un maggiore apporto di acido folico supplementare preconcepimento, infatti, potrebbe aumentare le probabilità di una donna di avere e portare a termine una gravidanza. Smettere di fumare è sicuramente un altro utile suggerimento. Il fumo infatti può danneggiare la scorta di ovuli.

Il ruolo degli integratori in gravidanza

La giusta sinergia tra uno stile di vita sano e l’apporto di antiossidanti potrebbe portare ad un miglioramento dello stress in tutte le sue sfaccettature, con un impatto positivo su diversi aspetti dell’organismo umano, inclusa la qualità riproduttiva.

Tutte le vitamine con proprietà antiossidanti (vitamine B6, B12, C, D ed E) risultano efficaci nel migliorare la fertilità rendendo la loro assunzione in periodo preconcezionale utile nell’ottenimento della gravidanza.

L’utilizzo di integratori per la fertilità, dunque, potrebbe essere opportuno, l’importante è che abbia una composizione adeguata di antiossidanti.

Tra le sostanze più importanti c’è sicuramente il coenzima Q10, mostrato essere in grado di migliorare gli outcomes riproduttivi ed embriologici.

Sono diversi gli alimenti in natura a contenere il Q10, ma per garantire un sufficiente apporto è raccomandata l’integrazione farmacologica. La dose raccomandata varia dai 100 ai 200 mg al giorno preferibilmente in combinazione con vitamina C e/o vitamina E. C’è poi l’astaxantina che, tra gli antiossidanti, è quello con il maggior potere. Gli studi in letteratura hanno dimostrato che la dose minima efficace è di 6 mg al giorno interventi terapeutici per ritardare l’invecchiamento cellulare e quindi ridurre l’incidenza delle malattie associate all’età attraverso l’utilizzo di agenti con proprietà antiossidanti ed antiinfiammatorie.

Quando si è troppo vecchi per avere figli?

Il patrimonio riproduttivo di una donna viene già stabilito durante la vita embrionale ed è legato al numero di follicoli antrali che determina la riserva ovarica di una donna.

Questo patrimonio si riduce fisiologicamente con l’avanzare dell’età. Per sapere se si è fertili è necessario valutare la propria riserva ovarica, rivolgendosi a uno specialista.

fertilità di coppia

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