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La fertilità della donna si riduce con l’età per via di un processo innescato dalle specie reattive dell’ossigeno (ROS)

(ROS) donna che guarda test di gravidanza seduta sul letto

L’invecchiamento ovarico, che si verifica prima dell’invecchiamento della maggior parte degli altri organi, è un processo continuo che inizia dal processo di apoptosi ovocitaria dell’embrione femmina a 20 settimane di gestazione.

La caratteristica più significativa dell’invecchiamento ovarico è una diminuzione della riserva ovarica, cioè il declino della qualità e della quantità degli ovociti, che è anche la ragione principale dell’infertilità e del fallimento nelle tecniche di riproduzione assistita.

Diverse teorie sono state proposte per spiegare il meccanismo alla base dell’invecchiamento ovarico, tra cui la teoria dei radicali liberi, l’apoptosi, l’accorciamento dei telomeri, la disfunzione mitocondriale e la teoria dell’infiammazione.

Stress ossidativo è uno dei principali motori del processo di invecchiamento ovarico

La teoria dei radicali liberi, una teoria classica dell’invecchiamento, suggerisce che lo stress ossidativo causato da elevati livelli intracellulari di specie reattive dell’ossigeno sia il contributo più significativo alla senescenza cellulare e all’invecchiamento nei mammiferi.

Inoltre, numerosi studi hanno documentato che lo stress ossidativo è uno dei principali motori del processo di invecchiamento ovarico e promuove lo sviluppo di altri meccanismi legati all’invecchiamento ovarico, come l’accorciamento dei telomeri, disfunzione mitocondriale, apoptosi e infiammazione.

Lo stress ossidativo, causato dallo squilibrio tra la produzione e la distruzione dei ROS, danneggia direttamente l’ambiente intraovarico, proprio come fa in molte altre cellule. Inoltre, tutti gli ovociti primari si formano dal quinto mese di vita fetale e rimangono quiescenti prima del completamento della prima fase di meiosi, un processo decennale che rende l’ovocita suscettibile all’insulto ossidativo cronico.

I ROS possono causare danni ossidativi 

Ad oggi, diversi studi hanno dimostrato che l’accumulo di ROS nelle ovaie deteriora la qualità degli ovociti, induce l’apoptosi delle cellule della granulosa e accelera la degenerazione del corpo luteo. Inoltre, diminuisce la comunicazione tra ovociti e cellule della granulosa, influenzando la maturazione preovulatoria degli ovociti.

Il danno ossidativo all’ovaio è generalmente causato dalla propagazione delle cascate di perossidazione lipidica, che influenza seriamente la follicologenesi, la meiosi, l’ovulazione, e alla fine porta all’invecchiamento ovarico.

I livelli di ROS all’interno dell’ovaio sono positivamente correlati con l’età femminile, il che rende la linea germinale femminile particolarmente vulnerabile agli effetti cumulativi dello stress ossidativo cronico.

Lo stress ossidativo e l’invecchiamento ovarico

Una quantità maggiore di ROS è stata trovata nel liquido follicolare e negli ovociti delle donne di età avanzata sottoposte a tecniche di riproduzione assistita. Tra queste donne con alti livelli di ROS, il tasso di successo della tecnica è risultato essere relativamente basso.

Oltre al danno diretto alle ovaie, lo stress ossidativo può anche promuovere lo sviluppo di altri meccanismi legati all’invecchiamento ovarico, tra cui l’accorciamento dei telomeri, la disfunzione mitocondriale, l’infiammazione e l’apoptosi.

Infatti i telomeri, piccole porzioni di DNA che rivestono e proteggono le estremità del cromosoma, sono sensibili allo stress ossidativo ed all’infiammazione che ne accelerano l’accorciamento favorendo l’invecchiamento ovocitario.

Bibliografia:

dott.ssa Maria Longo


dott.ssa Maria Longo

dott.ssa Maria Longo

La dottoressa Maria Longo è laureata in Medicina e Chirurgia presso l’Università Vita-Salute San Raffaele con lode e menzione alla carriera accademica. Medico in formazione specialistica in Ginecologia ed Ostetricia presso l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia coltiva l’interesse per l’infertilità femminile e metodiche di procreazione medicalmente assistita (PMA), endocrinologia ginecologica, disordini mestruali, endoscopia isteroscopica e chirurgia mini-invasiva nell’ambito della patologia ginecologica.

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