Come curare l’infertilità maschile?

La terapia dell’uomo con diagnosi di infertilità varia a seconda della causa sottostante, sebbene vada tenuto presente che in circa il 30% dei casi non è possibile individuarla e quindi non è possibile adoperare una terapia specifica.
Stile di vita e dieta per combattere l’infertilità
Il primo aspetto fondamentale che l’uomo dovrebbe curare per supportare adeguatamente la sua spermatogenesi è lo stile di vita, a partire dall’alimentazione. Un numero sempre crescente di evidenze scientifiche dimostra infatti una chiara responsabilità dei fattori ambientali, sulla riduzione generale della qualità del liquido seminale della popolazione maschile negli ultimi decenni.
L’attività fisica aiuta la fertilità
L’attività fisica è molto importante. Esercizi di intensità moderata per circa 30 minuti al giorno sono attualmente consigliati per tutti gli adulti e questa tipologia di attività è benefica per la fertilità.
La semplice riduzione dell’apporto calorico associata a regolare attività fisica costituisca nel paziente sovrappeso una misura molto utile per il miglioramento della fertilità.
Obesità: tra i principali nemici della fertilità maschile
L’obesità è infatti uno dei principali nemici della fertilità maschile. Il tessuto adiposo produce un enzima, l’aromatasi, che trasforma il testosterone, in estrogeno, un ormone femminile. Un eccesso di tessuto adiposo sarà dunque in grado di alterare l’equilibrio ormonale maschile necessario per una corretta produzione spermatica. Inoltre, l’aumento di temperatura a cui sono sottoposti i testicoli nell’uomo obeso è di per sé un elemento sfavorevole ai fini di una buona funzione riproduttiva.
Antiossidanti possono migliorare condizioni di infertilità meno gravi
In caso di infezioni uro-genitali le terapie antibiotiche e antinfiammatorie sono particolarmente efficaci. È possibile, inoltre, intervenire con terapia sostitutiva ormonale in caso di insufficiente o inadeguata produzione in modo da compensare il deficit endogeno. L’uso di antiossidanti (vitamina C, vitamina E, carnitina, acetil-carnitina, glutatione, coenzima Q10; astaxantina, zinco e selenio) si è dimostrato capace di migliorare alcune condizioni di infertilità meno gravi.
Stile di vita sano e eventuali cure mediche: parte integrante di una strategia di implementazione dell’infertilità maschile
La correzione chirurgica del varicocele consente di ripristinare la funzionalità gonadica. I concepimenti naturali, oltre che di quelli di coppie sottoposte a cicli di IVF (In vitro fertilization), migliorano nel 30% circa dei casi entro 9 mesi. Questa percentuale cambia in base ad altri fattori che influenzano la fertilità di coppia.
Non è possibile trattare la condizione sottostante ed è necessario ricorrere alle procedure di procreazione medicalmente assistita. La tecnica di iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo (ICSI) consente di introdurre un singolo spermatozoo nel citoplasma dell’ovocita.
La fecondazione in vitro con embryo transfer (FIVET) fa sì che mettendo in contatto ovociti e spermatozoi si favorisce la fertilizzazione spontanea.
Quando gli spermatozoi non sono presenti nel liquido seminale si può fare ricorso a tecniche di prelievo degli spermatozoi in altri sedi dell’apparto riproduttivo come testicolo o epididimo. Un sano ed equilibrato stile di vita deve essere parte integrante, insieme alle eventuali cure mediche, di una strategia complessiva di implementazione dell’infertilità maschile.
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