Qual è il ruolo dell'Antiageing nella riproduzione umana

 

L'invecchiamento ovarico, che si verifica prima dell'invecchiamento della maggior parte degli altri organi, è un processo continuo che inizia dal processo di apoptosi ovocitaria dell'embrione femmina a 20 settimane di gestazione. La caratteristica più significativa dell'invecchiamento ovarico è una diminuzione della riserva ovarica, cioè il declino della qualità e della quantità degli ovociti, che è anche la ragione principale dell'infertilità e del fallimento nelle tecniche di riproduzione assistita.  Diverse teorie sono state proposte per spiegare il meccanismo alla base dell'invecchiamento ovarico, tra cui la teoria dei radicali liberi, l'apoptosi, l'accorciamento dei telomeri, la disfunzione mitocondriale e la teoria dell'infiammazione. La teoria dei radicali liberi, una teoria classica dell'invecchiamento, suggerisce che lo stress ossidativo causato da elevati livelli intracellulari di specie reattive dell'ossigeno sia il contributo più significativo alla senescenza cellulare e all'invecchiamento nei mammiferi. Inoltre, numerosi studi hanno documentato che lo stress ossidativo è uno dei principali motori del processo di invecchiamento ovarico e promuove lo sviluppo di altri meccanismi legati all'invecchiamento ovarico, come l'accorciamento dei telomeri, disfunzione mitocondriale, apoptosi e infiammazione. Lo stress ossidativo e la conseguente variazione della metilazione del DNA sono quindi in grado di influire sulla capacità riproduttiva. L' attuale pratica clinica suggerisce di integrare la dieta con alcuni integratori alimentari che sono in grado di invertire questo squilibrio, inducendo il controllo dello stress ossidativo e migliorando la fertilità. In questo ci viene in aiuto la medicina “antiageing” che si propone di scoprire, prevenire, trattare e rallentare il declino, correlato al passare degli anni, dell’organismo umano in toto, includendo anche l’apparato riproduttivo sia maschile che femminile con un notevole impatto sulla fertilità e la qualità riproduttiva.  Sono diversi gli antiossidanti esistenti, reperibili sia all’interno di alimenti naturali che sottoforma di supplementazione sotto forma di integratori, tra tutti ricordiamo il glutatione, un composto naturale con una forte attività disintossicante, che mantiene lo stato redox della cellula limitando la produzione di radicali liberi,  la vitamina E, la vitamina C,  l’astaxantina e il coenzimaQ10 (CoQ10), la cui carenza o concentrazioni alterate, da sole o in combinazione, possono sicuramente compromettere la funzione dell'intero sistema detossificante. Il coenzima Q10 (CoQ10), un componente liposolubile di quasi tutte le membrane cellulari, si trova nella membrana mitocondriale interna. Il CoQ10 è un componente essenziale per il trasporto di elettroni nella catena respiratoria mitocondriale al fine di produrre l’energia cellulare. La forma ridotta di CoQ10, noto come ubichinolo, agisce come antiossidante nel metabolismo cellulare. Sebbene il CoQ10 sia sintetizzato praticamente da tutti i tessuti normali, i livelli tissutali di CoQ10 diminuiscono gradualmente con l’invecchiamento. Gli studi hanno dimostrato che l'integrazione di CoQ10 causa un aumento significativo dei livelli di CoQ10 in alcuni tessuti, nelle ghiandole surrenali e nelle ovaie. Pertanto, la supplementazione di CoQ10 protegge le cellule dai danni indotti dallo stress ossidativo rafforzando anche i sistemi antiossidanti cellulari endogeni. L'apporto alimentare di queste vitamine e minerali antiossidanti influenza il funzionamento del sistema antiossidante totale. All’interno dell'ovaio, vari sistemi antiossidanti (costituiti da carotenoidi, vitamina E e glutatione) lavorano per mantenere la produzione di radicali liberi dell’ossigeno (ROS) sotto stretta regolamentazione. La superossido dismutasi catalizza la decomposizione del superossido in ossigeno e ha i suoi effetti nelle cellule interne della teca dei follicoli antrali. Le cellule interne della teca a loro volta proteggono l'ovocita durante la sua fase di maturazione dal danneggiamento provocato radicali liberi in eccesso. Un altro fattore antiossidante indispensabile per uno sviluppo sano del follicolo ovarico è la transferrina (glicoproteina ferro-chelante) che impedisce la generazione di ROS. Anche nell’apparato riproduttore maschile è stata studiata negli anni l’efficacia della terapia antiageing con i suoi effetti antiossidanti. Una revisione Cochrane del 2014 di studi randomizzati sull’assunzione di antiossidanti da parte degli uomini delle coppie sottoposte a trattamento per l'infertilità al fine di migliorare la qualità del liquido spermatico e i tassi di gravidanza clinica, ha trovato evidenza di beneficio.

Recenti studi suggeriscono quindi che gli antiossidanti sono potenziali candidati come agenti anti-invecchiamento attraverso la modulazione dei segni distintivi dell'invecchiamento, tra cui il danno ossidativo, l'infiammazione, l'attrito dei telomeri, la senescenza cellulare.

Tutte queste sostanze insieme, assunte sia tramite la dieta che tramite l’apporto sotto forma di integratori, agiscono sullo stress ossidativo contribuendo a contrastare l’invecchiamento cellulare e pertanto l’invecchiamento ovarico, oltre che migliorare la qualità del liquido spermatico. Continue analisi e periodici aggiornamenti nonché finanziamenti delle ricerche e degli studi medico-scientifici finalizzati ad approfondire i temi dell’invecchiamento potrebbero apportare degli importanti sviluppi nel settore della medicina della riproduzione umana.






Bibliografia:

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