Cosa deve fare l'uomo per essere più fertile?

Un ritardo nella realizzazione del desiderio di avere figlio dovrebbe sempre essere visto come un problema di coppia. Le cause di infertilità di coppia sono da attribuirsi per un 33% circa a fattori maschili. Sono diverse le problematiche che possono compromettere la qualità e la quantità degli spermatozoi all’interno del liquido seminale maschile, tuttavia, la ricerca ed i progressi scientifici hanno evidenziato le soluzioni più efficaci per aumentare notevolmente la fertilità maschile.


Il primo aspetto fondamentale che l’uomo dovrebbe curare per supportare adeguatamente la sua spermatogenesi è lo stile di vita, a partire dall’alimentazione. Un numero sempre crescente di evidenze scientifiche dimostra infatti una chiara responsabilità dei fattori ambientali, sulla riduzione generale della qualità del liquido seminale della popolazione maschile negli ultimi decenni.


L’apporto equilibrato di nutrienti può aumentare notevolmente la qualità del seme maschile e delle cellule con cui l'uomo contribuisce al concepimento.

E’ fondamentale contrastare l’aggressione dell’ossigeno nelle sue forme reattive, quali radicali liberi, ioni e perossidi, sulle componenti cellulari degli spermatozoi. Lo stress ossidativo viene naturalmente contenuto dalla presenza di sistemi di difesa cellulari già presenti nell’organismo. Un apporto supplementare di antiossidanti può sostenere tali processi riducendo i danni a carico del materiale genetico e migliorando la qualità del liquido seminale. 

Ci sono alcuni nutrienti che influenzano direttamente la fertilità. E’ per questo che l’alimentazione dovrebbe essere varia ed equilibrata ed apportare un sufficiente quantitativo giornaliero di vitamine, sali minerali e molecole antiossidanti. Frutta, verdura, legumi e pesce fresco, sono gli alimenti da prediligere perché ricchi di quelle sostanze quali vitamine del gruppo B, C, E ed A, amminoacidi ed acidi grassi impiegati dalle cellule per i processi riproduttivi. Molto spesso il quantitativo giornaliero che gli alimenti forniscono non è sufficiente, per questo motivo è possibile ricorrere all’utilizzo di integratori alimentari comunemente presenti in commercio contenenti una serie di molecole in specifici dosaggi, che hanno dimostrato essere estremamente utili a migliorare la fertilità maschile. Tra queste, una delle principali è il coenzima Q10 che, assieme ad altre molecole, quali ad esempio e le proantocianidine oligomeriche, ha un forte potere antiossidante. Tale effetto è supportato dallo zinco, un minerale normalmente presente in ogni cellula dell’organismo e deputato a svolgere un importante ruolo di sostegno nel processo di spermatogenesi. Anche il selenio contribuisce alla spermatogenesi e protegge le cellule dallo stress ossidativo. Ci sono risultati positivi, evidenziati da studi scientifici, dell’uso del selenio in problemi legati alla fertilità maschile, che hanno dimostrato l’aumento del tasso della spermatogenesi e il miglioramento della motilità degli spermatozoi a seguito di una sua integrazione. 

È bene ricordare che gli integratori, non possono essere intesi come sostitutivi di una dieta bilanciata, che deve prevedere un attento bilancio dei macronutrienti, quali carboidrati al 55-60%, lipidi al 25-30% e proteine al 12-15%, e dei micronutrienti, e di uno stile di vita sano.

L’attività fisica è molto importante. Esercizi di intensità moderata per circa 30 minuti al giorno sono attualmente consigliati per tutti gli adulti e questa tipologia di attività è benefica per la fertilità.

La semplice riduzione dell’apporto calorico associata a regolare attività fisica costituisca nel paziente sovrappeso una misura molto utile per il miglioramento della fertilità. L’obesità è infatti uno dei principali nemici della fertilità maschile. Il tessuto adiposo produce un enzima, l’aromatasi, che trasforma il testosterone, in estrogeno, un ormone femminile. Un eccesso di tessuto adiposo sarà dunque in grado di alterare l’equilibrio ormonale maschile necessario per una corretta produzione spermatica. Inoltre, l’aumento di temperatura a cui sono sottoposti i testicoli nell’uomo obeso è di per sé un elemento sfavorevole ai fini di una buona funzione riproduttiva.


Un elemento che sembra star assumendo un peso sempre maggiore nel peggioramento della fecondità maschile è l’inquinamento ambientale. Per tale ragione una scelta consapevole degli alimenti, della loro provenienza, delle modalità di preparazione e conservazione e una maggiore attenzione nell’informarsi dell’eventuale presenza di sostanze contaminanti nell’ambiente domestico o di lavoro devono essere misure di prevenzione necessarie e quotidiane, specie nei confronti delle nuove generazioni, bambini ed adolescenti. 

Il fumo produce danni a carico del materiale genetico degli spermatozoi, aumentando le percentuali di aborti spontanei in epoche precoci di gravidanza e di difetti congeniti alla nascita. E’ fortemente raccomandata l’interruzione dell’abitudine del fumo, così come la riduzione dell’utilizzo di bevande alcoliche. Queste dovrebbero essere assunte a scopo ricreativo e in quantità modeste dal momento che l’alcool compromette l’efficienza del processo di spermatogenesi e la qualità degli spermatozoi stessi. 

Il nostro organismo è “programmato” in modo tale da non permettere il concepimento durante i periodi di stress estremo. Sia negli uomini che nelle donne, lo stress aumenta i livelli di alcuni ormoni quali l’adrenalina, la noradrenalina ed il cortisolo. Essi possono inibire il rilascio delle gonadotropine e di conseguenza spegnere l’asse ormonale responsabile della spermatogenesi nell’uomo, così come dell’ovulazione nella donna. Lo stress cronico può portare ad una riduzione della libido ed una compromissione dei meccanismi cellulari responsabili di garantire la fertilità in generale. Questo fenomeno è noto come disfunzione riproduttiva indotta dallo stress.

Usare le dovute precauzioni per evitare le infezioni sessualmente trasmesse è molto importante, dal momento che molte di queste costituiscono la causa principale di alterazioni della normale funzionalità riproduttiva. Nel caso dell’uomo molto spesso tali condizioni sono asintomatiche, tuttavia va fatta una attenta valutazione di questo aspetto che non deve essere sottovalutato, attraverso consulenza medica e regolari controlli andrologici.

Queste raccomandazioni possono migliorare la fertilità maschile e se tali accorgimenti vengono associati a rapporti concentrati nella finestra di fertilità della propria partner, possono aumentare di molto le probabilità di concepimento spontaneo. E’ molto importante per la donna imparare a riconoscere l’ovulazione. Prevederla con accuratezza aumenterà le possibilità di rimanere incinta in maniera spontanea. 

Appare dunque evidente che un sano ed equilibrato stile di vita deve essere parte integrante, insieme alle eventuali cure mediche, di una strategia complessiva di implementazione dell’infertilità maschile.


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