La dieta pre-concepimento è spesso inadeguata nelle donne che pianificano una gravidanza. La qualità alimentare e lo stile di vita, tra cui esercizio fisico, stress, consumo di alcool e droghe, fumo e obesità, influenzano le capacità riproduttive di uomini e donne, anche durante un percorso di fecondazione assistita. Ci sono sempre più evidenze sulla relazione tra abitudini alimentari errate e il conseguente rischio di infertilità e complicanze della gravidanza, studi condotti sull’impatto dei nutrienti sulla fertilità hanno dimostrato come la nutrizione influisca sulla fertilità sia maschile che femminile. Lo scopo di un corretto piano alimentare è quello di garantire un adeguato apporto di micro e macro nutrienti. Lo stile alimentare ha pertanto una grossa influenza sulla qualità di vita riproduttiva; la dieta mediterranea con prevalenza d frutta, verdura, pesce, carne bianca, legumi, cereali integrali, latticini scremati e olio di oliva a discapito del consumo di prodotti industriali, patate, cereali raffinati, salse, pasti pronti e bevande zuccherate, apporta una quantità di nutrienti quali l’acido linoleico, i folati, gli antiossidanti che insieme permettono di avere ridotti tempi di attesa di ricerca di una gravidanza, ridotti problemi di infertilità, maggiori possibilità di ottenere una gravidanza con tecniche di procreazione medicalmente assistita. Le ipotesi alla base sono che un aumento dell’apporto di acido linoleico, precursore di molte prostaglandine, migliorerebbe lo sviluppo follicolare e la recettività endometriale, una maggiore assunzione di folati e in particolare di vitamina B6 migliorerebbe i tassi di impianto, riducendo i tassi di aborto e una maggiore concentrazione di antiossidanti (provenienti da frutta e verdura) aumenterebbe la qualità dei gameti sia maschili che femminili. Anche l’ assunzione di cereali integrali (da preferire ai cereali raffinati che causano infertilità per problemi ovulatori), migliora i tassi di impianto e le chances di gravidanza e di parto, grazie alla loro azione sullo spessore endometriale che migliora le possibilità di impianto e mantenimento della gravidanza, per l’azione antiossidante svolta da vitamine, minerali, acido fenolico, acido fitico e lignani e per il miglioramento del metabolismo glucidico e della risposta insulinica, che ha un effetto positivo sull’ovulazione. La fonte proteica proveniente dal pesce invece che dalla carne aumenta il tasso di formazione di embrioni, il tasso di nascita e anche la crescita fetale nelle gravidanze spontanee. Questo probabilmente per un maggiore apporto di acidi grassi omega3 che risultano correlati ad un miglioramento della fertilità e a riduzione del tempo di ricerca di gravidanza e che sono importanti costituenti delle membrane cellulari, precursori di prostaglandine e con attività antiinfiammatoria, manifestando un effetto positivo sulla qualità embrionaria e sull’impianto. Al contrario, la carne potrebbe portare ad un accumulo di interferenti endocrini, xenoestrogeni, acidi grassi saturi e prodotti chimici AGE (Advanced Glycation End-products) che portano a scarso sviluppo follicolare ed embrionale e a ridotta probabilità di gravidanza. Tra i micronutrienti con proprietà benefiche sulla fertilità vi sono gli antiossidanti, le vitamine del gruppo B e la vitamina D, la cui deficienza sembra essere associata ad un effetto negativo sulla fertilità. Una corretta alimentazione e uno stile di vita sano sono dunque importanti per la salute riproduttiva. Il peso pre-concepimento è uno dei principali fattori di rischio per la fertilità ed è ben noto che la perdita di peso migliora la fertilità nelle donne in sovrappeso e obese. Numerosi studi hanno dimostrato che le diete povere di carboidrati non solo provocano una perdita di peso rapida e significativa, ma riducono anche l’insulina sierica, migliorando di conseguenza la sensibilità all’insulina stessa. La cascata biochimica che segue promuove un equilibrio ormonale più favorevole, con una riduzione del testosterone libero e un aumento della globulina legante gli ormoni sessuali che può essere associata a un miglioramento della funzione mestruale e della fertilità. I duplici benefici della perdita di peso e il miglioramento dell’equilibrio ormonale migliorano anche i risultati clinici per le donne con e senza sindrome dell’ovaio policistico, migliorando in definitiva la fertilità. I benefici della perdita di peso comprendono pertanto: cicli mestruali più regolari, embrioni di migliore qualità, dose di farmaci minore nei cicli di procreazione medicalmente assistita e riduzione del tasso di aborti spontanei.
Bibliografia:
- Jorge E. Chavarro, Janet W. Rich-Edwards, Bernard A. Rosner and Walter C. Willett. A prospective study of dietary carbohydrate quantity and quality in relation to risk of ovulatory infertility Eur J Clin Nutr. 2009.
- Neelima Panth , Adam Gavarkovs , Martha Tamez, Josiemer Mattei. The Influence of Diet on Fertility and the Implications for Public Health Nutrition in the United States. Front Public Health 2018 Jul 31;6:21.
Dott.ssa Imbrogno